Per la cottura dei vermicelli di riso non occorre bollitura, ma è sufficiente versare su di essi l’acqua bollente a ricoprirli e lasciarli coperti per 10 minuti. Una volta scolati però ci si può accorgere che la quantità è sovra abbondante per la necessità del momento e quindi che fare della quantità avanzata?
Una soluzione veloce e buona, a mio avviso, è quella di utilizzarli tagliuzzati per fare uno sformatino mescolandoli alle uova intere, 2 cucchiai colmi di farina setacciata, 5 cucchiai di formaggio grana grattugiato, un cucchiaio d’olio evo, un pizzico abbondante di curcuma e un giro di pepe, qualche foglia di viole se disponibile. Il risultato versato su una teglia, riscaldata e ben strofinata all’interno con una noce di burro, va ricoperto durante la cottura con carta forno al posto del coperchio. La carta forno permette di girare lo sformatino dalla teglia senza difficoltà per consentire la cottura dall’altro lato.
Note: Il metodo della bollitura era usato in antichità solo per polente, pappe, cotture di cereali mentre si deve risalire al Medio Evo, per arrivare alla bollitura della pasta, la quale nei tempi, piano piano, andava cambiando anche nei formati.
Traendo spunto dai ricordi dei nostri anziani, i quali negli anni passati, davano una mano in cucina in famiglia, si apprende che loro erano usi dare pochissima bollitura alla pasta, specialmente nei minestroni, la lasciavano terminare la cottura nel calore della zuppa o del brodo stesso.