Veronetta era un tempo cuore pulsante della città al di là dei ponti di Verona.
Leggo sui giornali che forse verranno scongelati (seppur in tre anni) i fondi per la riqualificazione urbana per il recupero e migliorie delle parti limitrofe delle città , fra le quali anche Verona. La zona di cui parlo è detta Veronetta, la quale è, a mio parere, costola della città e fa parte della sua nervatura. Negli anni del dopoguerra essa era abitata da persone operose di buona volontà , ricordo molti piccoli negozi di ogni merceologia: alimentari, panificio con forno, merceria, abbigliamento, drogheria, salumeria, farmacia, tabaccheria, pasticceria, carbonaio, riparazione e vendita di biciclette, latteria, pescheria, macelleria di carni equine ed altre, l’elenco sarebbe troppo lungo.
C’è molto in questo luogo che ha una memoria storica come il Palazzo Bocca Trezza il quale, dato il suo valore artistico ed architettonico, potrebbe essere restaurato e divenire “perla” di Veronetta. In base alla “teoria dei vetri rotti” i luoghi migliorano se non sono lasciati al degrado sia del tempo che degli agenti atmosferici o peggio ancora dei vandalismi, se invece si lasciano abbandonati all’incuria ed all’inerzia saranno sempre più dimenticati.
“de là dei ponti” si diceva una volta per indicare verso Piazza Brà , una curiosità : all’epoca anche il biglietto per entrare al cinema al di là aveva un costo maggiore che nella zona al di qua come Veronetta, ma ora che la città è un tutt’uno con il suo contorno, al di là o al di qua dei ponti è necessario migliorare, ciò potrà fare la differenza per l’avvenire e la qualità della vita nelle zone limitrofe.