Sì, era proprio una “ninnanante” anche la mia nonna: prendo in prestito questa parola da un racconto di Mauro Corona, per raccontare della pazienza con la quale ella mi faceva addormentare quando stentavo a prender sonno da bimbetta; nel letto, accanto a lei, mi cantava la Canzone del Piave sussurrata con un filo di voce. Le sue ninnenanne erano quasi sempre canzoni-leggende come quella del soldato che, mentre stava tornando a casa dal fronte, nel vedere passare in strada un feretro con la processione dietro, chiedeva alla gente chi fosse la persona nella bara ed anch’io lo chiedevo curiosa ed attenta alla nonna; lei rispondeva con commozione che era la sua amata che si era ammalata nell’attesa del suo ritorno.
Nella sua scaletta musicale di filastrocche o canzoni del tempo di guerra però, la Canzone del Piave non mancava mai e quando io resistevo al sonno quella era la canzone finale, dopo anche la nonna si addormentava cedendo alla sua stessa voce!
nota: libro di Mauro Corona: la voce degli uomini freddi