In questi tempi di filosofia “vegana”, per portare a tavola qualcosa di originale e naturale, ho proposto come contorno l’umile Topinambur “suscitando un po’ di perplessità ” in quanto non tutti, in famiglia, erano a conoscenza del suo possibile uso alimentare.Â
Topinambur (Helianthus tuberosus) si presenta come uno strano tubero di forme variabili è detto anche “pera di terra”. Oltre ad essere facilmente reperibile, cresce infatti spontaneamente su terreni di qualsiasi tipo, ma non troppo umidi e compatti. Lo si può vedere comunemente come pianta fiorita in autunno ai bordi delle strade, nelle scarpate, ecc. con l’esplosione dei suoi grandi fiori gialli come l’oro.
Per avere un prodotto casalingo, si può coltivare in vaso annualmente (anche se la pianta è perenne). Interrati nel vaso i piccoli tuberi in primavera, si raccolgono poi dal mese di ottobre in avanti. Lavati e raschiati un pochino con il coltello sono ottimi da aggiungere nelle minestre oppure lessati in acqua (con l’aggiunta di poco sale e qualche goccia di limone) semplicemente conditi con una vinagrette o rosolati in tegame con scalogno e prezzemolo tritato.